martedì 23 giugno 2015

Quei posti umidi davanti al mare

 Qualcuno s'è ricordato di Pianosa... Ho sentito ventilare qualcosa come .."destinare l'isola agli immigrati". Le prime condanne all'iniziativa muovono da chi ritiene di non doverli ricoverare in un carcere. Non m'interessa la polemica geopolitica, nemmeno da chi è partita. 
L'afflusso del sangue a quello che rimane del mio cervello è vistosamente aumentato quando ho sentito la parola "carcere". CARCERE?



Sono stato a Pianosa l'anno scorso grazie ad una gita organizzata (perché diversamente non ci vai). Pullman fino a Piombino e traghetto fino all'isola. Il traghetto attracca prima di pranzo e rimette i remi in acqua nel pomeriggio. Hai il tempo di fare un bagno, pranzare, visitare l'isola con delle guide e poi ripartire. Il bagnetto ristoratore lo fai agile, la spiaggia è a pochi passi dal porticciolo e il mare è quello che vedete in foto (originale non photoshoppato). Per il pranzo, se non ti organizzi al sacco, puoi rivolgerti all'unico e solo ristorante/bar/toilette del posto, peraltro gestito da ex galeotti, bravissimi in cucina ma purtroppo manageriati da una becera perennemente mestruata alla quale le hanno tolto l'affido persino dei cani che aveva in cortile. E poi... la visita guidata. La fortuna ha voluto che la mia guida fosse un elbano, dall'esposizione simpatica e molto preparato. Il problema per me è sorto quando nella presentazione dell'ennesimo edificio sgarrupato, destinato anch'esso a morte naturale certa, la guida ha ripetuto frasi di commiato alla struttura in avanzato stato di degrado. 
 - Ma qualcuno ha mai pensato di recuperare questi edifici? Almeno quelli più importanti... - faccio per dire con la solita aria di chi vive generalmente su uno dei satelliti di Saturno.
- Ma sai quanto costerebbe?- risposta generale.
- Siete di quelli che pensano che la cultura non fa mangiare? - suppongo io - Con un sito storico ambientalistico del genere qui arrivano a vederlo anche dall'Australia!!! - esclamo tronfio e anche orgoglioso di avere tra le meraviglie italiche un posto magico, di una bellezza quasi vergognosa.
- Così fa la fine dell'Elba - risponde la guida.
- Perché, l'Elba che fine ha fatto? Io ci sono stato qualche giorno e l'ho trovata bellissima, scorci incantevoli, curata quanto non si può più chiedere. - ribatto.
- E' diventata un carnaio, non c'è posto per parcheggiare neanche per i residenti. - ribatte lui.
Ho avuto una visione come John Belushi nella chiesa del reverendo James Brown.
Pianosa vive qualche ora al giorno e neanche per tutta la settimana.
L'Elba vive per qualche mese all'anno.
Io vivo a casa mia, contento di non vivere con gente come questa, e poi... che schifo questi posti umidi davanti al mare: ringrazio iddio misericordioso che sa tutto e che ha pensato anche a me. CIO'LLARTRITEREUMATOIDE.                         

lunedì 15 giugno 2015

Ne " i secoli fedeli"

Soluzione alle domande che una foto del genere può generare:

  1. i caraBBinieri hanno parcheggiato li perché altri non potessero parcheggiarvi (visto che è vietato);
  2. hanno parcheggiato in un angolino per tenere libero almeno il posto di una carrozzina;
  3. uno dei due caraBBinieri ha un handicap (demenza ridens di tipo grave) e rivendica lo spazio;
  4. entrambi i caraBBinieri hanno un handicap;
  5. non erano disponibili altri posti in divieto di sosta;
  6. dalla terrazza si gode una vista meravigliosa.
Sono ammesse altre soluzioni, basta che non siano troppo scontate....

venerdì 22 maggio 2015

PENZIERO NUMERO UNO

Ho sempre cercato di non chiederti niente...

Perché mi completi in tutta la mia apparenza.

Riempi ogni mio spazio vitale.

Occupi ogni momento lasciato vuoto dai miei pensieri.

Sei un sostegno che mi cinge intorno...

Un'impalcatura stretta che mi protegge dal mondo ostile.

Ho sempre cercato di non chiederti niente…
… ma ora...


esci da questo cazzo di bagno.

sabato 9 maggio 2015

PENZIERO NUMERO DICIASSETTE

Amore... Non rovinarmi la sorpresa.

Ho notato strani movimenti,
Il tuo sguardo è attento,
Non mi dici niente...

So che prepari qualcosa...

Parli sottovoce al telefono...

Eviti che io possa chiederti qualcosa,

So che prepari qualcosa.
Dai, non farmi stare sulle spine...


...dimmi che ti levi dai coglioni.

PENZIERO NUMERO VENTI

Perdonami.

Ti ho conosciuta.

Ti ho vissuto.

Purtroppo è finita.

Garbatamente mi hai salutato.

Civilmente ti ho restituito tutto.

Quasi,

ho perso le chiavi delle manette attaccate alla testiera del letto.

PENZIERO NUMERO TRE

Le tue labbra morbide e rigonfie sono zattere di salvataggio                                                         

dove appoggiare la mia fronte nei momenti bui.                                                                               

I tuoi zigomi, due atolli in un oceano di bellezza.                                                                           

Le tue tempie lisce abbracciano occhi color perla.                                                                       

Che cosa dirti ancora... amore mio...


Smettila col botulino.

lunedì 9 marzo 2015

PENZIERO NUMERO QUATTORDICI

Vengo da te, amore...
Aspettami...
Non vedo l'ora di raggiungerti,
è un desiderio travolgente il mio,
nel frattempo mi contengo,
mi carico, immagino l'impossibile...
Amore, arrivo...
E quando ti vedrò,
sarà il tempo della realizzazione di un sogno...
Finalmente potrò usare su di te
il tuo meraviglioso regalo di compleanno:

il coltello da sopravvivenza multiuso Rambo II.

mercoledì 4 marzo 2015

PENZIERO NUMERO CINQUE


Ho aspettato tanto...
Due mesi a rincorrerti senza tregua...
Ho corrotto tua madre e i tuoi amici...
Ti ho lasciato messaggi melensi in segreteria...
E il mio cuore batteva forte.
Ho aspettato tanto...

Ma potevo investirti subito nel parcheggio della Coop.

domenica 1 febbraio 2015

Due Teorie sull'Amore



Mie amate signore,se l'amore deve essere democratico, allora deve necessariamente prescindere dall'esclusività. Essere democratico è essere si egualitario ma anche liberale e tollerante. Se pensiamo al rapporto come a un nodo avremmo già due possibilità di conclusione: il tempo può tendere i lembi della corda fino a saldarne le giunture; il tempo può logorarne il cappio fino a spezzarne le pieghe.

(Nota: Teoria dell'Amore Democratico studiata da chi, il lunedì e il giovedì, esce di casa dicendo alla moglie che va da Mario a giocare a Subbuteo).

La Teoria del Banale esprime un concetto comportamentale diametralmente opposto: "Cara, sei diventata un trabogano. Milva è trenta chili meno, e ci duro meno fatica".